Smetto Quando Voglio


Regia: Sydney Sibilia


Prima di iniziare questa recensione voglio informarvi che il cinema italiano non mi è mai piaciuto più di tanto e la mia conoscenza di esso è molto limitata (tranne che per quanto riguarda l'horror di Argento e Compagnia).

Detto questo, mi accingo a parlarvi di una commedia tutta italiana che mi ha davvero sorpreso: Smetto Quando Voglio, pellicola geniale e spassosissima del 2014, diretta da un promettente Sydney Sibilia, qui al suo primo lungometraggio.

Il film è il primo di una trilogia che andrà a formarsi con l'uscita di Smetto Quando Voglio: Masterclass (2017) e Smetto Quando Voglio: Ad Honorem (forse 2017).

La pellicola segue le vicende di Pietro Zinni, un ricercatore neurobiologo che, ad un passo dalla scoperta più importante della sua vita, viene licenziato. Per non trovarsi costretto a trovare un lavoro come benzinaio o peggio, decide di iniziare a produrre "smart drugs" legali, per poi spacciarle in varie discoteche per la capitale. Perché il piano venga realizzato a pieno, Pietro chiede aiuto ad altri suoi amici, nelle stesse condizioni.

Vi ricorda qualcosa?
Beh,a me...la prima cosa che è venuta in mente è stata: Breaking Bad.
Come no? La trama rimanda proprio a Walter White e a Jesse Pinkman, una delle coppie più famose del piccolo schermo.

Anche in Smetto Quando Voglio abbiamo un chimico (e lavapiatti), interpretato da un esilarante Stefano Fresi, che ci regala il migliore personaggio del film.

A completare la cosiddetta "banda dei ricercatori", ci sono anche due latinisti (che fanno i benzinai), un archeologo, un economista (che cerca di guadagnare soldi giocando a poker) e un antropologo.


Cosa dire?
Bello, davvero molto bello.

Una delle uniche commedie italiane degli ultimi anni che riesce, in maniera perfetta, a far divertire lo spettatore senza mai ricorrere alla volgarità (tratto presente in quasi tutte le commedie all'italiana moderne, ogni riferimento ai cinepanettoni è puramente causale) e senza cadere mai nello scontato.

Azzeccatissima anche la scelta del cast (che comunque comprende nomi abbastanza sconosciuti) e la sceneggiatura, curata nei minimi particolari.


Interessante inoltre l'utilizzo prevalente dei colori verde e rosso per tutta la durata del film, che da un senso molto surreale e allucinogeno alla pellicola.

Naturalmente di difetti ce ne sono; il regista prende forse troppo spunto da altre opere più o meno famose come Ocean's Eleven o il bellissimo film del "principe della risata" Totò: La banda Degli Onesti, con i quali infatti ho trovato varie similitudini.

Fatto sta che questa è stata una delle più belle rivelazioni degli ultimi anni, in un ambiente a me ostile come la commedia italiana.

Se siete fan di Heisenberg & C. non potete non andarvi a vedere questa piccola perla di cinema nostrano.

Varie scene poi vi faranno ridere a crepapelle, ve lo assicuro...abbiate fiducia.
Consigliato a tutti, senza distinzioni di sesso o età.

Giudizio complessivo: 7.6
Buona visione,

ASickIchi



Trailer



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