Il Pap'Occhio


Regia: Renzo Arbore

Parlare de Il Pap’Occhio è MOLTO MOLTO difficile, ma ci si prova comunque!

Il Pap’Occhio, senza ombra di dubbio, è uno dei film più strani del cinema italiano (oltre ad essere uno dei più censurati).

Ma perché è così strano sto film? Sarà per l’umorismo, sarà per la storia, sarà per gli sketch, ma oltre ad essere stranissimo fa anche morire dal ridere.

Scritto da Arbore e Luciano De Crescenzo e anche diretto dal primo, il film è composto da una sequela di gag che prendono di mira la Bibbia e tutta la religione cristiana con evidenti riferimenti a Gesù, Giuda, Dio….

A causa di ciò la pellicola fu censurata di varie gag forse troppo esplicite e poi sparì dalla circolazione, per poi riapparire in questi ultimi anni sui siti e in DVD.

Ovviamente il film non è per nulla blasfemo e il tema della religione viene affrontato veramente con leggerezza, senza fare nessun tipo di critica.

La regia è dell’esordiente Arbore ed è molto televisiva (infatti sembra più uno show che un film vero e proprio).

Il cast è d’eccezione: oltre ad Arbore e alla compagnia de L’Altra Domenica (programma Rai ideato da Arbore alla fine degli Anni 70) partecipano anche Roberto Benigni, Isabella Rosellini, Diego “Terrunciello” Abatantuono, Luciano De Crescenzo (nel ruolo di nientepopodimeno di Dio in persona), Manfred Freyberger (nel ruolo di Papa Giovanni Paolo II), Milly “Ballando Con Le Stelle” Carlucci, Mariangela Melato e Martin Scorsese!

La storia racconta dell’idea di Papa Giovanni Paolo II di portare una rete televisiva in Vaticano. Tra tutte le reti possibili e immaginabili, il Papa sceglie proprio la sbandata banda di Arbore, che creerà non pochi problemi all’interno della Chiesa più famosa del mondo.

Gag e battute a profusione: 

L’inizio, con l’annunciazione di Padre Gabriello (Abatantuono) a Arbore nella sauna intervallata dai 4 cantanti neri usciti dagli Anni 20 che cantano “Annunciation” fischiettando e schioccando le dita; 



L’ultima cena, con tutta la troupe che mangia a sbafo, l’arrivo di un cantante chiamato Gallo (prima che questo Gallo canti….) e l’arrivo di nuovo dei 4 neri in stile Platters che cantano “Vuie pensate solo a magnà"; 



L’arrivo in Vaticano con la strepitosa gag “Ma il signore è con voi?” “Sì è Marenco, il nostro avvocato!”; 



Le canzoni delle Sorelle Bandiera (forse le due cose leggermente più blasfeme); 



I provini (come quello della Melato con “La figlia di Iorio”) 



e “Non correre papà!”); 



L’orto dei Jazzemani (la scena più esilarante del film) 



e la parodia di Elvis



Io vi straconsiglio di vedere almeno una di queste scene citate, cosicché possiate capire che genere di umorismo pervade in questa bizzarra pellicola. 

Ovviamente non ci troviamo davanti ad un capolavoro della commedia italiana, ma ad una simpatica operazione cinematografica che divertirà gli amanti della tv (soprattutto gli amanti dei vari Mai Dire o Zelig). 

DIRETTO COSÌ COSÌ MA INTRISO DI BATTUTE NONSENSE E DI GAG ESILARANTI, IL PAP'OCCHIO È UN CULT DELLA RISATA TRASH ANNI 70/80 COME L’ALTRO CLASSICO NONSENSE ITALICO PER ECCELLENZA, L’ESORCICCIO

CONSIGLIATO AI TELEDIPENDENTI E AI NOSTALGICI (oggi un film così non verrebbe proprio capito), SCONSIGLIATO A CHI HA ANCORA UNA FEDE MEDIEVALE E RITIENE OFFENSIVO QUESTO GENERE DI PARODIA. 

Giudizio complessivo: 7

Buona visione,


Nicolò Benincà


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