Racconti Immorali


Regia: Walerian Borowczyk


Film antologico che si concentra sull'erotismo fine a sè stesso, passando dal presente al passato, creando una sottile linea rossa che collega la storia con il piacere.

Purtroppo però, almeno a parere mio, è stato un risultato abbastanza fallimentare.

I quattro racconti con le rispettive trame si possono tranquillamente trovare su wikipedia e potete leggerle autonomamente, tanto non essendoci un vera e propria sceneggiatura non rischiate di spoilerarvi nulla, ve lo garantisco. Durante il film assisteremo a storielle raccontate senza un preciso scopo, senza una precisa morale, ma solo con il compito di mostrare come il piacere e la perversione resistano attraverso i secoli e, forse, riguardino ognuno di noi.

Oltre alla mancanza di trama, si aggiunge anche una recitazione discretamente brutta, dialoghi insensati e forzatissimi e, per la versione italiana, un doppiaggio altalenante tra il discreto e l'orrido. Ma non dobbiamo essere troppo severi, il regista non è totalmente male, anzi. L'unico motivo che mi ha spinto a continuare la visione è la tecnica registica, che riesce a sostenere il film in tutta la sua interezza. L'ossessivo focus sui dettagli quali labbra, occhi, seni e curve femminili riesce ad affascinare e ci rende partecipi della vicenda, introducendoci in modo delicato alle scene che stiamo per vedere.


Affascinanti le riprese paesaggistiche, specialmente quelle del primo episodio, La Marea, dove ci verranno mostrate delle fredde spiaggie sciabordate dalle onde; interessante anche l'uso della camera a mano che rende lo spettatore partecipe delle vicende e dando quel pizzico (anche se forse direi un po più di un pizzico) di vouyeurismo che, in questo genere di film, non può che far bene. 

Per quanto riguarda invece le scene erotiche in sè, siamo comunque di fronte ad un film erotico del 1974, quindi nessuno si aspetti scene particolarmente esplicite: sarà tutto basato sulla fantasia dello spettatore (fantasia comunque non troppo libera visto che in ogni circostanza è ben chiaro quello che i personaggi stanno facendo). 


Guardando Racconti Immorali non ho potuto fare a meno di pensare a Love, film uscito quarant'anni dopo che, per certi versi, gli somiglia. In questa pellicola di Gaspar Noé la nudità ed i rapporti sessuali sono parecchio espliciti, non lasciando alcuno spazio per l'immaginazione ma, a differenza dell'opera di Borowczyk, quel tipo di amore era più che giustificato mentre qua, secondo me, non lo è affatto, rendendo il tutto una mera accozzaglia di cortometraggi con qualche donna nuda messa a caso.

Un film non pienamente riuscito che regala qualche buon tecnicismo e poco più, consigliato solo agli amanti del genere e a chi ha gradito la Trilogia della Vita di Pasolini.


Giudizio complessivo: 5.5

Buona Visione,


Stefano Gandelli




Trailer




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