Baskin


Regia: Can Evrenol


Voliamo in Turchia per scoprire uno degli horror piu' originali degli ultimi tempi: Baskin.

La storia è quella di una squadra di poliziotti turca che, una notte, riceve una chiamata che li porterà ad una villa sperduta nel bosco. Fin qui abbastanza normale, tutto rientra nei canoni dell'horror... 


...Beh, non esattamente.

Già nella prima metà della pellicola (cioè fino all'arrivo nella casa) si respirerà un'aria pesante e malsana, fatta di oscure presenze ed allucinazioni; il bello però arriva nella seconda metà....

ATTENZIONE SPOILER

...dove noi spettatori saremo presi a pugni dal regista, soffriremo con i protagonisti e verremo catapultati in un mondo in bilico tra realtà e fantasia. La squadra infatti si ritroverà prigioniera di una setta satanica (o qualcosa del genere) che li terrà in ostaggio e che li inizierà al culto, torturandoli ed uccidendoli in modi disumani. 

FINE SPOLIER

Quello che posso dirvi è che questo film è un prodotto ambizioso che va visto non tanto per la trama quanto per ciò che vuole rappresentare: un incubo. Il cineasta Turco vuole farci assistere ad un incubo nel senso letterale del temine, con tutto ciò che ne consegue: dallo spavento all'apparente incoerenza di alcuni dettagli, dallo scorrere del tempo alterato al gore estremo.


La violenza è sicuramente un altro punto di forza del film che, a contrario di come spesso accade, riesce ad essere estrema ma non ridicola, una violenza eccessiva ma credibile (almeno considerato il contesto nel quale ci troviamo) che non diventa mai parodia di sé stessa (come accade ormai in ogni pellicola splatter).
Anche i personaggi (oltre ai poliziotti) riescono ad aumentare questo senso di violenza autentica, un mondo popolato da uomini deformi ed imbrattati di sangue che compiono riti orgiastici e cannibalistici.

Tecnicamente il film è di altissimo livello: i movimenti di camera passano con agilità da riprese fisse a rapidi flash di luce che illumineranno brevemente i protagonisti; la fotografia è cupa e, specialmente verso il finale, strizza l'occhio all'horror italiano di qualità (vedi Argento e Fulci) con colori al neon accesissimi e che renderanno le scene quasi monocromatiche; la colonna sonora non è particolarmente elaborata ma è interessante la scelta di aver inserito alcuni brani pop turchi, così da aumentare l'immersione dello spettatore nella vicenda.


Come accennavo prima, la rappresentazione dell'incubo, se da un lato risulta splendidamente riuscita, dall'altro ci lascerà sul finale con un po' di amaro in bocca e tanti interrogativi non risolti. Questo, unitamente a dialoghi non sempre brillanti, rendono il film a volte leggermente lento, specialmente nell'introduzione, dove verremo a conoscenza della squadra.

Nel complesso comunque mi sento di dire che Baskin sia stata una piacevole sorpresa, nonostante un ritmo non sempre incalzante. Consiglio la visione a tutti gli amanti dell'horror e a chi ha uno stomaco forte, di violenza ce ne sarà parecchia.

Giudizio complessivo: 7.8
Buona Visione,

Stefano Gandelli




Trailer



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