Emoji: Accendi Le Emozioni



Regia: Tony Leondis


TRAMA
Il personaggio principale è Gene, un’emoji che vive nella felice e colorata Messaggiopoli, la città delle emoticon, contenuta nel telefono di Alex, un adolescente come molti altri.
Gene dovrebbe essere un “bah” (la faccina seria che tecnicamente non serve ad un beato c*zzo, ma tralasciamo) e dovrebbe lavorare coi suoi coetanei, facendosi scannerizzare per far sì che la sua espressione venga trasmessa ai messaggi dell’adolescente.


I suoi genitori non credono in lui, ma noi spettatori, che siamo positivi e crediamo nella sua completa sicurezza ed indifferenza tipica di un “bah”, sappiamo per certo che non fallirà il suo compito.
L’emoji così va a lavoro, ma alla sua prima scannerizzazione sbaglia espressione e Messaggiopoli rischia di essere cancellata da Alex. Gene talvolta è in pericolo, quindi scappa con GiveMeFive (emoticon della mano che batte il cinque) alla ricerca di qualcuno che possa aiutarli.



RECENSIONE

Premetto che ho sofferto molto per farvi avere questa recensione che spero sia il più dettagliata e (magari) divertente possibile: non ho pensato tanto per aver scritto un papiro sul santo Graal della m*rda, bensì a vedere il film in sé, squallido come pochi e stupido in maniera singolare

Mi astengo da commenti MOOOOLTO volgari semplicemente per il fatto che sono costret… ehm, volevo dire...non mi va di apparire fin troppo grossolano anche se effettivamente è un po' un mio difetto. Tralasciando ciò, è il momento di parlare di questa pellicola, prodotta da niente popò di meno che la Sony. 


Tecnicamente parlando è fatto tutto sommato bene: è ben disegnato e le scene più movimentate sono anche scorrevoli; le ambientazioni non sono nemmeno malaccio, ma tecnicamente parlando i difetti del film sono una scrittura fatta col c*lo ed un doppiaggio brutto come pochi. 

La trama, insieme al contesto, è mal pensata, poco originale (dato che somiglia molto a “Ralph Spaccatutto”, fra l’altro bellissimo film Disney) ed è pure banale e noiosa. 

I personaggi sono scritti generalmente in modo mediocre, ma GiveMeFive e Smile (l’antagonista) sono scabrosi e stupidi come i personaggi di un tipico slasher amatoriale fatto con la somma di 30 anni di paghetta della nonna. 


Le battute in mezzo fanno così schifo che Joker stesso, se le sentisse, smetterebbe di ridere, ed il bello è che il film ne è pieno per tutta la durata. Inoltre il contesto è stato davvero mal pensato, semplicemente perché le battute sono per bambini, ma il contesto è più da adolescenti (dato che si parla di cose come Cloud, Dropbox, Firewall, e anche altre cose che dei bambini GIUSTAMENTE non possono capire). 

Andando avanti, la parte dedicata ad Alex è piena di squallidi stereotipi sui giovani, specialmente nel finale. Ma vogliamo parlare dei continui product placement presenti nel film? Le emoji entrano nelle app (ad esempio appaiono Candy Crush, Just Dance, Instagram, Spotify, Facebook, etc.) e guardacaso si mostra solo il bello di quest’ultime, dandone una descrizione degna di essere inserita negli store online come pubblicizzazione del prodotto interessato. 


Ma noi giustamente siamo i bambini che fanno entrare il boccone di broccoli in bocca quando la mamma invece ci dice che è un aereoplanino, TANTO IO, SPETTATORE, NON LE CAPISCO QUESTE COSE. 

In conclusione, questo film si salva solo da un punto di vista tecnico, ma ovviamente è la trama che in un film conta, trama che in questo caso sembra più un tour alla scoperta delle applicazioni da non perdere nel Google Play Store, con in sottofondo gli stereotipi peggiori che abbia mai visto sugli adolescenti.

Sony… passiamo oltre.

Giudizio complessivo: 3,5





Trailer


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