2001 Odissea Nello Spazio



Regia: Stanley Kubrick


ATTENZIONE: Contiene SPOILER!


Cosa dire di questa pellicola? 

La migliore nella storia del cinema? Probabile. 
Il miglior film di Kubrick? Sicuro.

L'Alba dell'Uomo
Capitolo primo. Dopo un ovuerture musicale di qualche minuto ci troviamo di fronte ad una tribù di uomini scimmia intenti a sopravvivere, cacciando animali selvatici e combattendo con una tribù rivale che vuole impadronirsi del loro territorio. I giorni scorrono così fino a quando, una mattina, uno strano monolite nero appare di fronte alla loro tana. Nessuno di loro capisce cosa sia ma, dopo averlo toccato, riescono a capire la potenzialità di usare le ossa come armi e, di conseguenza, usarle come strumenti per cacciare la tribù rivale ed aggiudicarsi la supremazia nel territorio.
Durante il combattimento, una delle scimmie lancia un osso che, mentre fluttua nel cielo, si trasforma in un astronave grazie ad una sapiente flash-forward che ci catapulta nel futuro. 

TMA-1
Seconda parte della pellicola, nel 1999 Heywood Floyd, presidente del Comitato Nazionale per l'Astronautica americano, viene inviato su una base lunare per far luce su un misterioso monolite che provoca un'intensa attività magnetica e che sembrerebbe essere stato sepolto deliberatamente nel sottosuolo. Questo monolite, non appena viene toccato, emette un potente segnale indirizzato verso una luna di Giove, portando così il Comitato Nazionale ad inviare un astronave sul pianeta per capire dove è diretto esattamente quel segnale.






Missione Giove
2001. David Bowman, Frank Pole ed altri tre membri (che sono però ibernati) vengono scelti come astronauti per andare alla volta di Giove, nonostante nessuno di loro sia a conoscenza del fine ultimo della missione. Ad accompagnarli in questo viaggio spaziale ci sarà HAL-9000, un supercomputer in grado di provare emozioni e apparentemente infallibile. Il suo ruolo è quello di portare a destinazione l'equipaggio e di aiutare gli astronauti nelle loro attività quotidiane ma, un giorno, HAL registra un guasto in un modulo esterno all'astronave.
David, dopo aver conferito con il Consiglio, rimuove il modulo difettoso e lo sostituisce con uno nuovo, così da prevenire il malfunzionamento prveisto da HAL entro 72 ore. Durante l'analisi del componente malfunzionante si scopre che, in effetti, nessun tipo di guasto è stato riscontrato e questo porta i due astronauti a convincersi che in realtà HAL abbia commesso un errore e non voglia ammetterlo

Ragionando con il supercomputer arrivano a fare un patto: il modulo difettoso verrà rimesso al suo posto, così, dopo le suddette 72 ore, si potrà verificare quale sia effettivamente la parte rotta. Quello che ad HAL non è stato detto però è che, in caso sia stato lui ad avere torto, verrà disattivato così da non compromettere ulteriormente la missione. Il nostro supercomputer però riuscirà a leggere il labbiale degli astronauti e, essendo a conoscenza del loro piano, cercherà di eliminarli. 
Frank quindi andrà ad effetture lo scambio del componente ma il signor 9000, guidando in remoto la capsula usata dall'astronauta per uscire dall'astronave, taglierà il cavo che collega le bombole di ossigeno al suo casco, causando la morte dell'astronauta.
Il compito di David sarà quello di disinnescare HAL, entrando direttamente nella stanza contenente la sua memoria, così da riuscire a terminare la missione, da solo, visto che il supercomputer nel frattempo ha scollegato i membri dell'equipaggio ibernati, uccidendoli.


Giove e Oltre l'Infinito
Ultimo capitolo della pellicola, è quello che più lascia perplessi ed affascinati.
David, dopo aver finalmente raggiunto Giove, avvista un altro monolito che galleggia nello spazio e decide di avvicinarsi con una capsula, così da poter controllare da vicino di cosa si tratti. Non appena lo fa, verrà catapultato in un mondo fatto di immagini psichedeliche, di galassie distorte e di colori in negativo, un trip allucinogeno che si concluderà dopo una decina di minuti in una stanza in stile vittoriano. Qui inizia una parte surreale e Lynchiana, nella quale David vede sè stesso in diverse fasi, dalla mezz'età all'anzianità, arrivando fino alla sua morte e alla trasformazione in un feto-spaziale che galleggia nel cosmo.



2001 è uno di quei film che, appena visti, lasciano con l'amaro in bocca. E' difficile infatti capire il senso del film e resteremo ipnotizzati davanti allo schermo per cercare di capire a cosa diavolo abbiamo appena assistito e se queste due ore e mezza di visione abbiano o meno un significato.

A dire la verità, questo film è aperto a interpretazioni molteplici, da filosofico-religiose a tecnologiche e sociali, ognuna delle quali altrettanto valida e utile per riflettere.
Una delle spiegazioni possibili (parere personale elaborato dopo diverse visioni, non necessariamente l'interpretazione corretta) è che il monolite sia uno strumento in grado di far evolvere la razza umana. Durante il primo contatto infatti gli uomini scimmia si sono trasformati in abili predatori; nel secondo contatto l'uomo si è spinto a viaggiare verso Giove; nel terzo David è finito in una dimensione parallela; nel quarto e ultimo, quello nella stanza, il protagonista diventa il bimbo-stella o un'entità superiore.
Il senso del film potrebbe quindi essere legato ad una forma di vita superiore (religiosa e/o aliena) che sia in grado di far progredire la nostra specie, fino a spingerla ad un massimo grado di conoscenza rapresentato qui in modo semi-divino da un feto che fluttua nello spazio profondo.




Altro interessante spunto di riflessione è quello sulla tecnologia. Kubrick infatti riesce a fare un ragionamento quantomai attuale con circa 50 anni di anticipo, presagendo che la tecnologia avrebbe invaso la nostra vita e che, forse, ciò potrebbe addirittura portarci all'estinzione come razza. Questo concetto è splendidamente mostrato nella transizione tra il primo ed il secondo capitolo della storia, quando l'osso lanciato in aria diventa, per accostamento di immagini, un'astronave. Questo ci fa capire come l'arma (l'osso) utilizzata nel passato, si sia trasformato oggi nella tecnologia, una forma forse più subdola di pericolo ma comunque da non sottovalutare, tanto che HAL stesso, frutto del progresso, sarà un killer spietato e lucido di fronte al quale l'uomo sarà impotente. 

Detto ciò, la visione di Stan non è però del tutto negativa. Se infatti da una parte la tecnologia è violenza, dall'altra è progresso ed evoluzione, infatti le scimme, uccidendo, si sono evolute e David, uccidendo HAL, è riuscito ad arrivare ad uno stato di conoscenza più profondo.


Parlando del film da un punto di vista tecnico invece, questa pellicola va considerata come una Bibbia per qualsiasi amante del cinema e dell'arte in generale.

Kubrick, si sa, è un maestro della tecnica ed ogni suo film (ma questo in particolar modo) è davvero un gioiello, riuscendo a creare un lungometraggio studiato in ogni singola inquadratura, dove nulla è fuori posto e dove la simmetria regna in gran parte sovrana. La creazione di ambienti spaziali quasi asettici riesce a farci ulteriormente apprezzare i colori delle tute e del rosso occhio di HAL che rendono solare un astronave che altrimenti sarebbe solo bianca e grigia.
La sceneggiatura, scritta a quattro mani con il signor Clarke, è davvero fantastica e pensata come ampliamento de La Sentinella, altro racconto dello scrittore, decisamente acerbo però rispetto a 2001.




Il genio di Kubrick però non si limita a questo, infatti per ricreare l'astronave di HAL, è stato realizzato un enorme set rotante in grado di simulare la gravità sulle pareti dell'astronave: geniale. Questo e mille altri trucchetti più o meno elaborati hanno fatto di 2001 il capolavoro della fantascienza per eccellenza, rinnovando e, forse, plasmando un genere che negli anni a venire molto deve a questa pellicola, diventata famosa per aver introdotto alcuni progressi tecnologici che si sarebbero potuti verificare solo moltissimi anni dopo come Skype, le foto satellitari, le porte elettriche, le televisioni piatte e moltissimo altro.

Da ricordare poi che il film, quando è stato prodotto, non ha fatto riferimento a nessun tipo di foto della Terra da satellite perchè, in quegli anni, ancora non erano disponibili. Ricreare il nostro pianeta solo sulla base delle cartine è quindi un impresa particolarmente difficile ma che è riuscita alla grande in questo film, rendendo il tutto ancora più perfetto.


Altro punto di forza è la colonna sonora. Non sto nemmeno a dire quali sono i brani più famosi, che ormai conoscono anche i sassi e che danno al film quel tocco di potenza e magnificenza che non guasta mai. Vorrei solo ricordare la scena in cui la scimmia scopre la violenza e quella in cui l'astronave attracca allo spazioporto danzandogli attorno: davvero fantastico.


Consigliatissimo quindi a tutti gli amanti del cinema e non solo, un film che andrebbe visto e rivisto mille volte.

Giudizio complessivo: 10 e Lode
Buona Visione,

Stefano Gandelli




Trailer





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